venerdì 11 febbraio 2011

BLOODHOUND(CANI MOLECOLARI)

In televisione sentiamo spesso parlare di cani molecolari utilizzati per cercare le persone scomparse. Utilizzati per cercare Yara ed ora le gemelline svizzere.
Questo cane è chiamato Bloodhound, detto anche cane da sangue, è un cane pesante e piuttosto massiccio, ha un’andatura lenta e imponente. Ha gli arti ben muscolosi e forti e un fiuto eccezionale. Ha l'olfatto più sviluppato di altre altre razze e si adatta bene a qualsiasi clima
Negli Stati Uniti è da tempo utilizzato nelle unità cinofile per ritrovare evasi e fuggitivi. Il suo olfatto è in grado di memorizzare l’odore delle persone e di riconoscere una traccia a distanza di diversi giorni. Questo cane lavora sulla molecola dell’odore, per questo è chiamato molecolare ed è differente da tutti gli altri cani usati nella ricerca dei dispersi, definiti invece "da ricerca in superficie". Il bloodhound in montagna viene utilizzato soprattutto per trovare le tracce di dispersi il cui percorso è sconosciuto. E’ sufficiente fargli annusare un oggetto della persona da trovare e il suo olfatto memorizza quella molecola e riesce a riconoscerla in ambiente aperto anche se la persona ha lasciato la traccia diversi giorni prima.Purtroppo a causa della sua mole, non può arrivare ovunque: così individua la pista che verrà poi percorsa da altri cani.
In Europa è entrato da poco a far parte delle forze dell’ordine: la polizia svizzera l’ha già adottato ed è ora la volta del CNSAS italiano (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) che ha avviato questo progetto con la Protezione Civile.
In Italia sono attivi 4 cani: uno in Trentino, uno nelle Marche e due in Piemonte. A breve il numero raddoppierà.
E' stato fatto di recente in Val di Susa a Col D'Echelle il ventunesimo corso per Unità Cinofile del Cnsas. Il corso di formazione ha visto la partecipazione di 12 unità cinofile di ricerca molecolare oltre a 13 istruttori nazionali e 63 aspiranti delle unità cinofile di ricerca in superficie.
Le esercitazioni hanno avuto dei protagonisti d’eccezione: Guido Bertolaso, capo della Protezione Civile, che ha lavorato coi cani molecolari facendo il ruolo del disperso, Pier Giorgio Baldracco, presidente del soccorso alpino, e Agostino Miozzo, direttore generale dell’ufficio volontariatoLo stesso Bertolaso si è poi detto entusiasta delle capacità di questi cani di trovare e seguire le tracce delle persone scomparse.