giovedì 17 marzo 2011

Vacciniamo il nostro gattino

Ci sono molte malattie che possiamo evitare al nostro gatto vaccinandolo.
Prima di procedere si valutano:
 l'età e la razza del gatto_Se il gattino è stato svezzato prematuramente, quando compie 9 settimane andrà vaccinato contro Panleucopenia, Rinotracheite e Calicivirosi,
_Se ha più di 3 mesi quando arriva a casa si potrà immunizzare contro un maggior numero di malattie nello stesso vaccino._
 Le razze brachicefale, come la razza Persa, avendo il muso schiacciato, sono più soggette ad essere affette da Rinotracheite e Calicivirosi, questi esemplari vanno quindi vaccinati soprattutto contro queste malattie virali.

Stato immunitario del gatto. Se il gattino veniva ancora allattato dalla mamma quando lo abbiamo preso, dovremo aspettare alcune settimane (2-3) prima di vaccinarlo per evitare che gli anticorpi del vaccino si sovrappongano a quelli forniti dal latte materno, così annullando l'effetto di entrambi e facendo rimanere il gattino senza protezione. Dovremo inoltre controllare lo stato immunitario della madre, vale a dire se è stata correttamente ta e sverminata, perché questo influenzerà sulle difese del gattino. Se il gattino (e la madre) è ben alimentato ed il peso corporale è quello corretto, è più probabile che lo stato immunitario sia in buone condizioni e che, se dovesse essere necessario, sarà in grado di far fronte a infezioni virali o batteriche.

Aree geografica dove vive il gatto. Determinate aree geografiche presenvaccinatano una maggior prevalenza di malattie come Panleucopenia e Leucemia. Nelle zone rurali, dove non tutti gli animali vengono vaccinati in modo adeguato, o in zone dove troviamo gatti selvatici, il rischio di contagio di malattie virali è maggiore e la vaccinazione deve essere completa. In base alla situazione il veterinario ci darà le indicazioni da seguire.

Abitudini del gatto
Attenzione a non far incontrare il nostro gattino con quelli randagi perché iquest' ultimi tendono ad essere portatori di virus (Leucemia, PIF, FIV,...) che trasmettono attraverso la saliva, il sangue

A grandi linee consigliamo il seguente calendario :

  • A 9 settimane di vita si consigliano i vaccini per Panleucopenia, Rinotracheite, Calicivirosi+ Leucemia
  • A 12 settimane di vita si consigliano i vaccini per Panleucopenia, Rinotracheite, Calicivirosi+ Leucemia e Clamidiosi
  • A 16 settimane di vita si consiglia il vaccino per PIF
  • A 20 settimane di vita si consiglia il vaccino per Rabbia se andate all'estero o vivete in zone dove è consigliato
Alla prima iniezione (sottocutanea o intramuscolare) seguono di solito uno o due richiami, distanziati l’uno dall’altro da circa tre settimane d’intervallo. Verso gli 11-12 settimane di vita è consigliabile un richiamo generale. Terminato il ciclo è opportuno ripetere una volta all’anno il richiamo al fine di mantenere sempre all’erta il sistema immunitario.
Tutte le iniezioni vengono annotate dal veterinario sul libretto sanitario con l’indicazione della data pro-memoria per il richiamo successivo.

Prima di tutto è importante sottoporre il nostro gatto ad una attenta visita clinica che determini lo stato di salute. Un soggetto che al momento della vaccinazione non in piena forma, non solo non produrrà una difesa immunitaria sufficiente a proteggerlo, ma potrebbe avere un peggioramento dello stato di salute da stress vaccinale. . Se il gattino vive con altri gatti, ad esempio perché partecipa ai concorsi o perché vive in allevamenti, sarà più soggetto a contrarre malattie virali e avrà quindi bisogno di un programma vaccinale completo.

lunedì 7 marzo 2011

GATTI un po' di storia!

Eh! Si per voi che avete gatti ho dovuto fare una ricerca,andare in biblioteca ed eccomi qui a scrivervi alcune notizie storiche riguardanti i vostri amici gatti!
Io non li amo particolarmente come animali perchè meno affettuosi dei cani ma ne ho avute tre "Bogengo" "Perla" "Sole" tutte femmine, tutte abbandonate davanti casa mia tutte cucciole cresciute,amate,sfamate,coccolate...a loro dedico questo post!

Secondo recenti ricerche, il gatto domestico è una sottospecie di quello selvatico (Felis Silvestris) dal quale si è probabilmente discostato 130000 anni fa.
L'addomesticamento avrebbe avuto origine lontana nella storia, risalendo all'incirca tra gli 8000 e i 10000 anni fa nel neolitico nella regione della "Mezza luna fertile". L'epoca che corrisponde agli inizi della coltura dei cereali e all'immagazzinamento di riserve suscettibili di essere attaccate dai roditori. È difficile determinare più precisamente la data di addomesticamento visto che i gatti domestici si differenziano poco da quelli selvatici e dunque non se ne possono riconoscere i resti archeologici.
Nell'antico Egitto il gatto era considerato un animale sacro.La prima prova del rapporto uomo-gatto è rappresentata dai dipinti funerari egizi, 2600 a.c.
Tutte le testimonianze ci fanno intuire che il gatto se la passava veramente bene, la sua capacità di proteggere i granai era molto apprezzata ed in seguito venne considerato, grazie ai suoi magnifici occhi, come manifestazione terrena di importanti divinità, per questo fu consacrato prima alla dea Iside poi a Bast (la dea gatto) quindi venerato, coccolato, nutrito con cibi raffinati e ornato con pietre preziose. Chi osava ucciderlo rischiava molto, era prevista la pena di morte. 
 Quando abbandonava la vita terrena veniva addirittura imbalsamato e sepolto come una persona! Intorno al 1850 fu scoperto un cimitero che ospitava oltre 3000 mummie
Alla sua morte, la famiglia che lo ospitava doveva radersi le sopraciglia in segno di lutto e doveva seppellirlo con tutti gli onori in appositi cimiteri.

L'esportazione dei gatti dall'Egitto era punita severamente.
Ciò paradossalmente ne favorì la diffusione grazie ai fenici che lo contrabbandarono per venderlo a ricche famiglie nel mediterraneo.
Venne portato in Europa dai romani e qui si incrociò con il gatto selvatico nordico, più robusto.
Seguendo le rotte commerciali, il gatto si diffuse poi presso i romani ed i greci che se ne servirono in particolare per difendere i granai dai topi; attraverso l'Egitto si diffuse anche nei Paesi arabi dove in poco tempo rubò la scena al "sacro" cavallo.
Anche Maometto aveva la sua gatta, Muezza, e si narra che un giorno, pur di non disturbarla mentre dormiva accanto a lui, preferì tagliarsi la manica del vestito.

Il Medioevo fu il periodo più brutto per il gatto, quelle caratteristiche particolari che lo avevano portato ad essere venerato ora venivano interpretate come demoniache, quindi finiva spesso al rogo insieme alle streghe. Di questo periodo è la superstizione relativa al gatto porta sfortuna, infatti, sopratutto se nero, si riteneva fosse l'impersonificazione di Belzebù. In Europa tra il 1200 ed il 1600 i gatti erano considerati l'incarnazione del demonio a causa della loro indole misteriosa e delle loro abitudini notturne e vennero perseguitati.
Nella notte di San Giovanni nelle piazze venivano bruciati vivi centinaia di gatti rinchiusi in ceste insieme alle donne accusate di stregoneria.
Sono di questo periodo le tremende epidemie di peste, favorite, unitamente ad altre tremende malattie, dal proliferare dei topi e dalle scarse condizioni igieniche portatori del morbo.
Il riscatto cominciò intorno al 1800, quando torno ad essere un animale da compagnia e
furono organizzate le prime esposizioni, per essere precisi la prima fu organizzata a Londra il 13/07/1871.
 In Asia è sempre stato considerato un sinonimo di fortuna.

mercoledì 2 marzo 2011

Con i vaccini si prevengono queste malattie





Tutto sulle vaccinazioni lo trovate sul post http://caniedopo.blogspot.com vaccinazioni obbligatorie e non dove descrivo le malattie per cui lo vaccinate. 



1. Parvovirosi


La Parvovirosi o gastroenterite emorragica infettiva è una malattia a rapida insorgenza accompagnata a febbre, dolore addominale, vomito a contenuto ematico e diarrea sanguinolenta che porta in breve a disidratazione e morte nei casi gravi. Ai segni gastroenterici possono unirsi quelli respiratori dovuti ad un interessamento del miocardio. La sindrome cardiaca, alle volte, costituisce l'unico quadro clinico della malattia nei neonati e nei giovanissimi e si conclude con la morte improvvisa senza sintomi premonitori. Il virus, eliminato dagli animali infetti, possiede un'elevata resistenza nell'ambiente (temperatura, pH acido, disinfettanti), rendendo la malattia altamente contagiosa. Per questa ragione l'unica misura preventiva risulta la vaccinazione, spesso praticata precocemente (sei settimane).


2. Cimurro

l Cimurro è provocato da un virus che colpisce più apparati ed in particolare l'apparato respiratorio, il sistema nervoso e l'apparato gastroenterico. Esiste una grande variabilità nella durata e nella gravità delle manifestazioni cliniche. Si può andare dall'assenza di sintomi a una malattia grave con o senza coinvolgimento del SNC, che si accompagna nel 50% dei casi alla morte. Crisi epilettiche e mioclonie con iperestesia e depressione predominano in caso di coinvolgimento della sostanza grigia (evoluzione acuta); atassia, paresi, paralisi e tremori muscolari sono associati al coinvolgimento della sostanza bianca (evoluzione subacuta). La terapia è sintomatica e l'unico approccio efficace per la profilassi del cimurro è la vaccinazione.

3. Epatite infettiva

L'Epatite infettiva è una malattia virale che colpisce il fegato, ma non ha nulla in comune con l'epatite virale dell'uomo che è sostenuta da altri agenti infettivi. L'infezione trasmessa per via orale determina, dopo un periodo di incubazione (2 - 5 giorni), una profonda depressione, anoressia, vomito, dolori colici e febbre oltre i 40°C. La prognosi è infausta nella forma acuta e riservata nella forma dell'insufficienza epatica cronica.

4. Tracheobronchite infettiva

La Tracheobronchite infettiva o tosse dei canili è una malattia che viene provocata da più agenti infettivi (adenovirus canino 2, parainfluenza, herpes virus, etc.) e che può determinare gravi forme di broncopolmonite o fastidiose epidemie di tosse. La malattia è caratterizzata da esordio improvviso, tonsillite, scolo nasale, tosse e febbre. Poiché nel determinismo della malattia risultano spesso coinvolti agenti responsabili d'infezioni secondarie, l'uso di antibiotici e chemioterapici può costituire un valido ausilio al fine di ridurre la gravità dei sintomi.

5. Piroplasmosi canina

La Piroplasmosi canina è una malattia protozoaria, sostenuta da Babesia canis, trasmessa da zecche infette che determina la distruzione dei globuli rossi e gravi reazioni di tipo immunitario. Tutto ciò comporta una forte anemia seguita da ittero facilmente apprezzabili sulle mucose apparenti. Possono manifestarsi disturbi del sistema nervoso centrale e lesioni dei nervi periferici con fenomeni di paraplegia accompagnati da dolore e difficoltà di movimento. Come profilassi bisogna evitare di condurre i cani nelle zone infestate da zecche e quantomeno usare prodotti antiparassitari e/o repellenti. Esiste, la possibilità di praticare una vaccinazione preventiva.

6. Rabbia e Leptospirosi

La Rabbia e la Leptospirosi costituiscono a tutt'oggi due malattie infettive a carattere zoonosico (cioè trasmissibili dall'animale all'uomo) e come tali da considerarsi di specifica attinenza dell'attività di sanità pubblica veterinaria. La rabbia è una malattia virale in continua evoluzione in considerazione del fatto che in talune zone settentrionali del nostro paese è ricomparsa la cosi detta rabbia silvestre e quella dei chirotteri (pipistrelli). La volpe quindi, seguita da alcuni mustelidi (tassi, faine e martore), rappresenta un serbatoio del virus. E' questo un virus labile ossia poco resistente nell'ambiente per cui il contagio tra un soggetto infetto e uno recettivo si realizza soprattutto, ma non necessariamente, attraverso morsicature. Tutte le specie animali a sangue caldo sono soggette all'infezione, sebbene per ogni specie esista una sensibilità particolare. Attualmente la vaccinazione dei cani con vaccini inattivati e delle volpi con vaccini per via orale rappresenta l'unico mezzo a disposizione capace di prevenire la malattia. La leptospirosi è una malattia batterica frequente nei cani in tutto il mondo causata dalle spirochete (L. canicola e L. icterohaemorrhagiae). L'infezione si verifica sia direttamente per contatto con l'urina sia indirettamente con l'acqua od il suolo contaminati dagli animali escretori di leptospire (topi, ratti e cani). L'infezione si manifesta attraverso la penetrazione della cute o delle mucose da parte delle spirochete. Anche in questo caso la vaccinazione dei cani con vaccini inattivati rappresenta l'unico mezzo a disposizione capace di prevenire la malattia. Per un sempre più diffuso turismo, anche canino, le vaccinazioni assumono un ruolo ancora maggiore di quello che avevano in passato. Ciò è diventato ancora più importante in seguito alla libera circolazione intracomunitaria degli animali da compagnia.



http://caniedopo.blogspot.com/2011/03/vaccinazioni-obbligatorie-e-non.html

Vaccinazioni obbligatorie e non.

Qui di seguito vi propongo le vacinazioni che un cane esegue nella sua vita,non gliele farete tutte voi perchè quando acquistate un cane sia in negozio o in canile ha già fatto le vaccinazioni obbligatorie.
Ma dovete sapere assolutamente quali richiami fare,in che periodi e che vaccini servono per andare all'estero.
Il cane va curato sempre ed i vaccini gli permettono di mantenerlo in salute.
Il costo del vaccino è standard ma ogni veterinario aumenta il prezzo in base alla sua notorietà (dico io disonestà) e se gli fa o no la visita.

Consiglio la visita al cane ogni anno ma diciamocela che se sta bene o se è andato da un veterinario per altri motivi io soprassiederei e risparmierei i soldi...

I primi anticorpi al cucciolo vengono trasmessi dalla madre attraverso il primo allattamento. Senza questa prima dose di immunità il cucciolo sarebbe destinato ad essere un soggetto molto debole, anche se è vero che la prima dose non è sufficiente a garantire il suo stato di salute.

Sin dai primissimi tempi va quindi affrontato un programma vaccinale che metterà a punto il vostro veterinario di fiducia.
Di norma le vaccinazioni si iniziano dopo il 60% giorno di vita del cagnolino, anche se in alcuni casi vanno anticipate.
La prima vaccinazione verrà preceduta da una visita approfondita, tesa ad escludere parassiti o altri problemi, che potrebbero far posticipare la profilassi.
Nell'attesa, e comunque quando la profilassi non è stata ancora completata, evitate assolutamente di condurre il cucciolo in parchi e luoghi frequentati da altri cani dai quali potrebbe prendere facilmente qualche malattia.

Oltre alla vaccinazione di routine, esistono casi in cui si rende necessaria una vaccinazione ulteriore:


- all'estero, dove per condurre il cane dovete esibire un apposito certificato da tenere con voi per tutta la durata del viaggio;
- nelle mostre canine e cinofile, dove il vaccino è obbligatorio;
- in caso viviate in luoghi ritenuti a rischio per alcune malattie;


CHE COS'E' UN VACCINO

Un vaccino è un farmaco che ha lo scopo di promuovere la produzione di specifici anticorpi verso una determinata malattia infettiva batterica o virale. I vaccini vengono prodotti a partire da colture del microrganismo, attraverso una diminuzione della virulenza (vaccini attenuati), oppure uccidendo il virus (vaccino spento e adiuvato) o dall’ingegneria genetica.

MALATTIE PER CUI SI VACCINA
Normalmente il cane viene vaccinato per:


Cimurro
Epatite infettiva Parvovirus canino
Parainfluenza canina
Leptospirosi

(Il dettaglio di queste patologie lo trovate  nel post http://caniedopo.blogspot.com/si vaccina per prevenire queste malattie)
Per poter andare all’estero (paesi UE) la legge prescrive la vaccinazione antirabbica obbligatoria per cani, gatti e furetti l’inoculazione del microchip ed il rilascio del passaporto sanitario. Sarà quindi necessario vaccinare tutti i cani di età superiore ai 3 mesi che si devono recare all’estero almeno 20 giorni prima dell’espatrio
      Vaccinazione antirabbica
      I RISCHI DEL VACCINO.
      Come per la somministrazione di ogni farmaco, anche per i vaccini è possibile una reazione anafilattica, nel caso dei vaccini l’incidenza è davvero molto rara e si risolve rapidamente con una somministrazione di corticosteroidi.
      IL PROTOCOLLO VACCINALE PER IL CANE CUCCIOLO
      • Una vaccinazione per parvovirosi canina all’età di 50-60 giorni
      • Un vaccino pentavalente (cimurro, epatite infettiva, parvovirosi, parainfluenza e leptospirosi) a distanza di 21 giorni.
      • Un vaccino pentavalente (cimurro, epatite infettiva, parvovirosi, parainfluenza e leptospirosi) a distanza di 21 giorni.
      • Richiamo annuale con vaccino pentavalente (cimurro, epatite infettiva, parvovirosi, parainfluenza e leptospirosi)
      I PROTOCOLLI VACCINALI PER IL CANE ADULTO
  • Protocollo vaccinale per cane adulto regolarmente vaccinato
      • Richiamo annuale con vaccino pentavalente (cimurro, epatite infettiva, parvovirosi, parainfluenza e leptospirosi)
  • Protocollo vaccinale per cane adulto mai vaccinato o con vaccino non rinnovato per più di 3 anni
      • Un vaccino pentavalente (cimurro, epatite infettiva, parvovirosi, parainfluenza e leptospirosi).
        Un vaccino pentavalente (cimurro, epatite infettiva, parvovirosi, parainfluenza e leptospirosi) a distanza di 21 giorni. Vaccinazioni regolari annuali con vaccino pentavalente (cimurro, epatite infettiva, parvovirosi, parainfluenza e leptospirosi)
      VACCINAZIONE PER LA RABBIA
  • La vaccinazione antirabbica è obbligatoria per i cani che si recano all’estero e deve essere fatta con almeno 20 giorni di anticipo rispetto alla data di espatrio, sarà inoltre necessario il passaporto sanitario (rilasciato dalla ASL) ed il microchip.
  • Alcuni paesi extra UE richiedono anche la titolazione degli anticorpi (la verifica che la vaccinazione abbia avuto effetto).