lunedì 7 marzo 2011

GATTI un po' di storia!

Eh! Si per voi che avete gatti ho dovuto fare una ricerca,andare in biblioteca ed eccomi qui a scrivervi alcune notizie storiche riguardanti i vostri amici gatti!
Io non li amo particolarmente come animali perchè meno affettuosi dei cani ma ne ho avute tre "Bogengo" "Perla" "Sole" tutte femmine, tutte abbandonate davanti casa mia tutte cucciole cresciute,amate,sfamate,coccolate...a loro dedico questo post!

Secondo recenti ricerche, il gatto domestico è una sottospecie di quello selvatico (Felis Silvestris) dal quale si è probabilmente discostato 130000 anni fa.
L'addomesticamento avrebbe avuto origine lontana nella storia, risalendo all'incirca tra gli 8000 e i 10000 anni fa nel neolitico nella regione della "Mezza luna fertile". L'epoca che corrisponde agli inizi della coltura dei cereali e all'immagazzinamento di riserve suscettibili di essere attaccate dai roditori. È difficile determinare più precisamente la data di addomesticamento visto che i gatti domestici si differenziano poco da quelli selvatici e dunque non se ne possono riconoscere i resti archeologici.
Nell'antico Egitto il gatto era considerato un animale sacro.La prima prova del rapporto uomo-gatto è rappresentata dai dipinti funerari egizi, 2600 a.c.
Tutte le testimonianze ci fanno intuire che il gatto se la passava veramente bene, la sua capacità di proteggere i granai era molto apprezzata ed in seguito venne considerato, grazie ai suoi magnifici occhi, come manifestazione terrena di importanti divinità, per questo fu consacrato prima alla dea Iside poi a Bast (la dea gatto) quindi venerato, coccolato, nutrito con cibi raffinati e ornato con pietre preziose. Chi osava ucciderlo rischiava molto, era prevista la pena di morte. 
 Quando abbandonava la vita terrena veniva addirittura imbalsamato e sepolto come una persona! Intorno al 1850 fu scoperto un cimitero che ospitava oltre 3000 mummie
Alla sua morte, la famiglia che lo ospitava doveva radersi le sopraciglia in segno di lutto e doveva seppellirlo con tutti gli onori in appositi cimiteri.

L'esportazione dei gatti dall'Egitto era punita severamente.
Ciò paradossalmente ne favorì la diffusione grazie ai fenici che lo contrabbandarono per venderlo a ricche famiglie nel mediterraneo.
Venne portato in Europa dai romani e qui si incrociò con il gatto selvatico nordico, più robusto.
Seguendo le rotte commerciali, il gatto si diffuse poi presso i romani ed i greci che se ne servirono in particolare per difendere i granai dai topi; attraverso l'Egitto si diffuse anche nei Paesi arabi dove in poco tempo rubò la scena al "sacro" cavallo.
Anche Maometto aveva la sua gatta, Muezza, e si narra che un giorno, pur di non disturbarla mentre dormiva accanto a lui, preferì tagliarsi la manica del vestito.

Il Medioevo fu il periodo più brutto per il gatto, quelle caratteristiche particolari che lo avevano portato ad essere venerato ora venivano interpretate come demoniache, quindi finiva spesso al rogo insieme alle streghe. Di questo periodo è la superstizione relativa al gatto porta sfortuna, infatti, sopratutto se nero, si riteneva fosse l'impersonificazione di Belzebù. In Europa tra il 1200 ed il 1600 i gatti erano considerati l'incarnazione del demonio a causa della loro indole misteriosa e delle loro abitudini notturne e vennero perseguitati.
Nella notte di San Giovanni nelle piazze venivano bruciati vivi centinaia di gatti rinchiusi in ceste insieme alle donne accusate di stregoneria.
Sono di questo periodo le tremende epidemie di peste, favorite, unitamente ad altre tremende malattie, dal proliferare dei topi e dalle scarse condizioni igieniche portatori del morbo.
Il riscatto cominciò intorno al 1800, quando torno ad essere un animale da compagnia e
furono organizzate le prime esposizioni, per essere precisi la prima fu organizzata a Londra il 13/07/1871.
 In Asia è sempre stato considerato un sinonimo di fortuna.